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Come trasformare le paure in energia

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Le emozione accompagnano l’umanità fin dalla notte dei tempi, e a seconda dello studioso che noi vogliamo prendere in riferimento esistono delle emozioni che ci accumunano tutti in tutte le culture e sono:

  1. sorpresa, interesse, gioia, ira, paura, disgusto, vergogna, angoscia; (studiate da TOMKINS. che le ha classificate come otto emozioni base)
  2. sorpresa, gioia, ira, paura, disgusto, tristezza; (Studiate da EKMAN che le ha classificate come sei emozioni primarie)
  3. accettazione, anticipazione, sorpresa, gioia, ira, paura, disgusto, tristezza; (sono state aggiunte da PLUTCHIK alle sei o otto primarie)

Tra tutte una delle più studiate e conosciute è senza dubbio la Paura. Questa emozione ci accompagna in molti momenti della vita e anche in quest’ultimo periodo, purtroppo in conseguenza del Virus CoVid19 è entrata prepotentemente a fare parte della vita di milioni di persone, se non di miliardi.
Considerando che la Paura fa paura, appunto, a tutti noi; ritengo utile soffermare l’attenzione sul fatto che la Paura è anche una grande fonte di energia, infatti è proprio perché proviamo paura che riusciamo ad avere comportamenti di autodifesa indispensabili alla nostra sopravvivenza che ci portano di fronte ad un qualsiasi pericolo ad avere delle reazioni di attacco o fuga. Le reazioni di attacco o fuga (dette anche combatti o fuggi) sono dovute ad iper eccitazione o reazione acuta da stress. Sono due reazioni neuronali fisiologiche che si manifestano in risposta a un evento percepito come pericoloso per la propria incolumità o dei propri cari; perciò avere questi comportamenti è normalissimo. Esiste però un terzo comportamento di risposta alla paura che può essere anche la Paralisi, cioè la completa immobilità di pensiero e azione.

In questo caso l’attacco individuale contro il virus noi lo possiamo attivare, anche se il vaccino non è ancora disponibile, basta che ci laviamo bene e spesso le mani, non ci tocchiamo bocca, naso, occhi, eventualmente usiamo una protezione disponibile adatta. L’attacco più specifico, nel caso di infezione, lo possiamo fare standocene in quarantena con le indicazioni del caso ed lo stanno facendo soprattutto i medici e il personale sanitario con le fondamentali armi della scienza. La fuga, standocene a casa nostra è anch’essa una strategia che serve moltissimo e ci chiama in causa con una responsabilità individuale e collettiva, perché il virus ci potrebbe raggiungere in qualsiasi momento, se non usiamo le precauzioni necessarie, contagiandoci tramite altri sintomatici o asintomatici. La paralisi invece è una strategia pressoché inutile in quanto è il virus che deve essere affrontato prendendo delle contromisure attive di protezione e prevenzione, lottando contro di esso anche se non lo vediamo e la sua presenza è subdola e strisciante. In ogni caso la sua mortalità è abbastanza bassa e tutti i dati che sta diffondendo l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) sono confortanti sulla letalità, molto meno purtroppo sulla sua rapidità di propagazione.

Uno studio di John Leach, uno psicologo dell’Università di Portsmouth che studia il comportamento nei casi di fortissima criticità e tiene corsi ai militari su come sopravvivere in situazioni di emergenza, ha stimato che in situazioni rischiose per la vita circa il 75 % delle persone è così sconvolto da essere incapace di pensare razionalmente e così, invece che progettare un piano di fuga, si blocca. Solo il 15 % delle persone resta calmo e razionale a sufficienza per prendere decisioni che gli salveranno la vita, mentre il restante 10 % provoca danni a sé e agli altri agitandosi in modo eccessivo e poco costruttivo. Questo ci fa capire una volta di più l’importanza dell’intelligenza emotiva e di saper gestire positivamente le proprie emozioni proprio per saper prendere decisioni razionali, lucide, utili a superare la paura.

Che fare allora con la nostra emozione di Paura? Come possiamo trasformare la paura in energia positiva? Dobbiamo rientrare con la nostra consapevolezza in quel 15% che rimane calmo e razionale in modo da poter prendere decisioni ottimali. Barare con noi stessi e con gli altri, evitando di avere paura non aiuta, ma non aiuta di certo, nemmeno continuare a focalizzare la nostra attenzione sugli effetti negativi del virus, sul numero di morti, sulla moltitudine di informazioni purtroppo a volte discordanti etc. Fare aumentare l’allarme e quindi la paura in modo smisurato dentro di noi è molto dannoso e può produrre i suoi effetti negativi non soltanto ora che siamo tutti sotto stress, ma anche a posteriori dopo il cessato allarme.
Il nostro cervello infatti nel momento in cui viene allenato a percepire costantemente e per lungo tempo la paura, poi è come non riuscisse più a farne a meno e quindi richiama continuamente in noi pensieri e stati d’animo che attivano l’emozione di paura; ma la bella notizia è che questo può accadere anche con emozioni positive e piacevoli.
La paura una volta provata bisogna razionalizzarla, incanalarla e trasformarla in energia positiva pensando ad esempio: “Cosa posso fare di pratico per provare maggiore benessere anziché questa Paura?”
Volete delle Risposte possibili? eccole …

  • posso ridurre l’ascolto di programmi e notiziari sul Corona virus al minimo di una volta al giorno giusto per essere informati;
  • posso ridurre le mie informazioni solo alla lettura di articoli scientifici su siti e fonti attendibili in materia di salute;
  • posso impegnarmi a fare qualche pratica attività fisica utile al mio benessere psicofisico anche standomene a casa, in terrazzo, in giardino;
  • posso iniziare a progettare come investire il tempo libero inatteso che ho in attività piacevoli come ascolto di musica, visione di film, attività formative on-line, ascolto di podcast o audiolibri;
  • posso cercare di applicare dei cambiamenti tecnologici al mio modo di lavorare a distanza fuori dall’ufficio;
  • posso dedicarmi ad approfondire lo studio di qualche argomento utile per il mio lavoro o per le mie passioni personali;
  • posso passare finalmente più tempo con la mia famiglia e i miei figli;
  • posso progettare con calma alcune idee che mi frullano per la testa da un po’;
  • posso pensare a come ridurre spese e costi poco utili, in modo da riequilibrare il mio stile di vita.

Insomma come potete vedere dovremmo entrare nel mondo del “Possibile” quello spazio che il Prof. Bruscaglioni definisce della “Possibilitazione” o del “Self Empowerment”; pensare di avere dentro di sé il potere e le risorse per superare la Paura.
Risulterà di grande utilità anche il fatto di utilizzare o imparare, nel caso in cui non ne conosciate, tecniche di respirazione consapevole, training autogeno, meditazione, yoga proprio perché contribuiscono a portare uno stato di maggiore calma al nostro corpo e quindi anche al nostro cervello e conseguentemente abbassano la soglia di iper eccitazione che può favorire l’insorgenza di comportamenti reattivi poco lucidi e oggettivi.
Poi la Paura può essere una buona compagna di viaggio, l’importante è non farle prendere il controllo completo della nostra vita e quindi “mitigarla” in timore o in una forma più utile di oggettiva preoccupazione.

Infine per superare la Paura è sempre bene passare da una fase immaginativa a quella reale, quindi cercare di vivere concretamente ciò che temo. Questo passaggio favorisce l’acquisizione di dati più oggettivi che mi consentono di confrontare il prima (quando avevo paura) e il dopo (mentre sto affrontando la paura). Spesso ci si rende conto del fatto che tra le due realtà, quella immaginata e quella realmente vissuta, c’è una profonda discrepanza. Ci accorgiamo così che la nostra fantasia può superare di gran lunga la realtà e che pareva tutto molto più difficile nel frangente in cui mi limitavo ad immaginarlo o ad accettare per reali le previsioni catastrofistiche dei media.

Così quando mi rendo conto che posso farcela, che ce la sto facendo e ce l’ho fatta, l’autostima migliora e piano piano, mi percepisco sempre più forte ed efficace, in grado di gestire la mia Paura.

Per questo dobbiamo agire con le precauzioni necessarie, limitando i rischi ma trovando quei necessari cambiamenti di abitudini che per un po’ di tempo ci faranno fare le cose di sempre in un modo nuovo, in un modo diverso, in modo più flessibile, in modo meno istintivo, automatico e abitudinario.

Concludo questo mio articolo provocativo con una aforisma di Platone: “Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio, la vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce”

Ad un prossimo articolo con qualche suggerimento che spero sia utile a qualcuno.

Dott. Damiano Frasson
Formatore, Consulente, Coach GRUEMP

15 thoughts on “Come trasformare le paure in energia

    1. Ciao Benilde ben trovata, grazie per avermi letto, mi fa piacere ti sia piaciuto, ne seguiranno altri. Mi auguro che tu e i tuoi cari stiate bene. Un abbraccio

  1. Ciao Damiano, grazie per il supporto molto gradito in questo momento, un abbraccio a tutto lo staff di GRUEMP

    1. Ciao Stefano grazie per avermi letto. Mentre siamo in mezzo alla tempesta, cerchiamo di condividere alcuni concetti costruttivi per mantenerci allenati e propositivi. Un caro saluto a te e famiglia e un abbraccio “virtuale” intanto …

    1. Ciao Giorgio, grazie per avermi letto … siamo tutti sul pezzo in questo momento. Cerchiamo di condividere qualche riflessione costruttiva e utile. Un abbraccio “virtuale”

  2. Ciao Damiano. Grazie per l’articolo, ho trovato molto di quello che sto studiando ora, del concetto di “Flow” e della “teoria del conflitto” intesa da un punto di vista soggettivo.
    Questo insieme ad altri spunti che sto leggendo e a un pó di yoga mi danno la serenità di concentrarmi su quelli che posso fare piuttosto che su quello che non posso fare.
    Un abbraccio.
    Marta

    1. Ciao Marta grazie per avermi letto e per condividere l’utilità di queste miei riflessioni. Fai proprio bene a pensare e concentrarti su ciò che puoi fare piuttosto che viceversa e cioè sulle limitazioni, lo sai bene. Studi interessanti brava. Un caro saluto e un abbraccio “virtuale” intanto …

  3. Ciao Damiano.
    Ti ringrazio per l’articolo. Le tue riflessioni mi fanno pensare a quello sto studiando ora: il concetto di e Flow e la potenza dei media nella modifica della percezione del mondo, sono cose sempre presenti. Oggi anche più visibili.
    Cerchiamo di restare sul presente e sfruttare questo momento per studiare e sistemare quello che per mancanza di tempo viene lasciato in un angolo.
    A presto.
    Un abbraccio a tutti.
    Marta

    1. Ciaooo Gianco che piacere ritrovarti, grazie per avermi letto. Spero stiate tutti benone, un caso saluto e un abbraccio a tutta la famiglia e in particolare a Sara. A presto … speriamo

  4. Ciao, articolo molto interessante e soprattutto dal taglio pratico. I consigli si possono subito mettere in pratica e vedere i risultati positivi
    Grazie, ti abbraccio
    Renato

    1. Grazie mille Renato, grazie per l’attenzione. Cerchiamo di essere utili e pratici come nostro stile. Un caro saluto e un abbraccio a te, Rosanna e tutti i vostri cari

  5. la paura è sempre una brutta compagna di viaggio se ,come dici tu,non impariamo a gestirla.In questo momento non nego che ho pensato alla fuga,in ambito lavorativo,ma la tua riflessione mi ha aiutato a capire che anche qui come nella vita le paure vanno affrontate.
    Grazie Cesarina

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