Quando si parla di educazione l’argomento regole è da sempre uno dei temi centrali, anzi per molto tempo tutta l’attività educativa veniva ridotta alla sola azione di far acquisire al minore quell’insieme di regole che gli permettessero di comportarsi secondo le aspettative del contesto in cui era inserito (famiglia, scuola, lavoro). Ora le cose sono cambiate e le regole si inseriscono in una dinamica relazionale fra adulto e minore molto più complessa.
É probabilmente per questo motivo che oggi ci sembra così difficile far rispettare le regole. Le nuove generazioni ci appaiono spesso prive di criterio e di rispetto. La differenza fra ieri e oggi sta probabilmente nel diverso rapporto fra genitore e figlio. Fino a qualche generazione fa’, ai tempi delle grandi famiglie patriarcali, ancora presenti fino alla fine degli anni ‘60 -’70, l’adulto si dava come compito quello di trasferire alle nuove generazioni quell’insieme di valori che costituiscono l’edificio della cultura famigliare, ebbene le pareti portanti di questa casa erano le regole, che davano per l’appunto concretezza ai valori.
Dunque educare alle regole equivaleva a costruire muri che separavano il giusto dallo sbagliato. Non era richiesta l’opinione del minore, questo poteva solo scegliere se accettare l’esistenza del muro oppure provare a buttarlo giù.
Oggi, invece, i giovani letteralmente non danno nessuna importanza a quel muro e si limitano a saltarlo, oppure a scriverci sopra con una bomboletta spray. La nostra è l’epoca della famiglia relazionale composta generalmente da padre, madre e figlio, dove il bene più importante non è più la cultura famigliare, la tradizione, ma le buone relazioni fra le persone che la compongono, perché sono poche, fragili e caratterizzate da un equilibrio spesso precario.
Qui le dinamiche sono molto diverse, e prima di rischiare il contrasto per difendere una regola ed il valore ad essa collegata, magari mettendo a repentaglio una buona relazione, un genitore (o spesso un figlio) ci pensa più di una volta. Ecco perché le regole vengono sacrificate sull’altare delle buone relazioni.
Non è certo il caso, di voler tentare un ritorno al passato, del resto impossibile, si tratta piuttosto di comprendere che, se un tempo il minore doveva semplicemente seguire le regole che gli venivano date, così da interiorizzare i valori, oggi il processo è diverso. I ragazzi per far proprio un valore, e seguirne le regole conseguenti, hanno bisogno di comprenderlo ed assimilarlo all’interno di una relazione importante, se manca questa, per loro la regola non ha senso. Per questo non basta più dare delle regole, ma diventa necessario un buon percorso relazionale insieme al minore perché questo possa poi dire sì alla regola. Perciò agli adulti, che vogliano avere un ruolo educativo, non resta che rinunciare ad alzare muri per difendere i propri valori e le proprie regole e costruire invece strade fatte di relazioni da percorrere insieme a figli, allievi, apprendisti verso valori e regole da vivere insieme.
Noi di GRUEMP abbiamo progettato un nuovo corso “Educare alle regole”, rivolto a genitori ed educatori per aiutarli a comprendere l’importanza di questo argomento e per riuscire ad essere più efficaci con i figli e i ragazzi nell’educarli alle regole.
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