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Fallimento Calcio Padova? Un amore così grande… deve ripartire

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Quando finisce la storia amministrativa di una società di calcio con 104 anni di storia come il fallimento Calcio Padova 1910, in una città qualcosa di grosso accade, un senso di appartenenza rischia di sgretolarsi, si vive come una forma di lutto collettivo. Capita che ci si risvegli come nel bel mezzo di un incubo, ci si trova affranti e sportivamente colpiti al cuore, questo è accaduto a migliaia di tifosi padovani e di sportivi veri che comprendono come dietro allo sport di qualsiasi tipo e livello ci siano anche dei valori positivi da salvaguardare. Purtroppo nel calcio d’oggi quello di Padova non è l’unico amaro epilogo e non sarà l’ultimo, ma in questo caso questo “mal comune” non lenisce la sofferenza. Fa piacere, ma molta tristezza, vedere fior di campioni di ieri e di oggi che scrivono nei social e in rete, messaggi di solidarietà e di stimolo per una tifoseria intera e per una gloriosa storia calcistica. Padova è stata la culla di moltissimi giocatori che proprio da Padova hanno preso il trampolino di lancio per il grande calcio, qualcuno di loro forse non avrebbe avuto la carriera che ha avuto se non fosse partito dalle performance patavine che lo hanno portato alla ribalta nazionale e internazionale. Oggi tutto sembra svanito, tutto sembra perduto… è abbiamo veramente assistito al fallimento Calcio Padova? No ! Una città millenaria fondata secoli fa intorno al 1185 a.C., per opera di un gruppo di Veneti, provenienti secondo le leggende vuoi dall’Illiria vuoi dall’Asia minore, guidati da Antenore, il principe sopravvissuto alla distruzione di Troia (fonte Wikipedia); non muore per le disavventure amministrative di un Club di calcio. Una tifoseria gloriosa che anche in serie C ha saputo portare allo stadio 10.000 persone, non può svanire perché passano come un tornado dei “Penocchio” o “Valentini” di turno che trascinano nelle loro evidenti negligenze manageriali una società e il cuore di una città intera. Rocco_Padova_1955mSono anni, che da più parti si scrive e si cerca di fare capire che anche a Padova il Calcio deve cambiare. Sono anni che si chiede ai vari presidenti venuti dopo la più recente e gloriosa serie A dell’era Puggina-Giordani, di portare al calcio Padova una nuova e moderna logica manageriale. Da tempo la piazza cerca persone che investano su trasparenza dei conti, che punti sul proprio splendido settore giovanile e che faccia sinergia positiva e continua con i tifosi e la piazza. Negli ultimi otto anni, si è vissuti nella speranza, e forse un pizzico di illusione, che il buon Cestaro (Vicentino) fosse l’uomo giusto, invece è accaduto ciò che una città e una provincia intera non si meritavano e lui stesso si è fatto trascinare in una baraonda nefasta che ne hanno, in parte, cancellato le cose buone fatte. Chi doveva vigilare non avrà vigilato, chi doveva essere corretto forse non lo è stato, chi sapeva certe cose forse ha taciuto o parlato troppo piano, ma oggi serve soprattutto lasciare che la legge e la giustizia amministrativa facciano il suo corso e serve Ripartire. Ripartire subito dev’essere l’urgenza di tutti, ognuno con il proprio ruolo. Esistono oggi alcune strade per poter rifondare tutto ciò che serve per riportare Padova nel calcio che conta anche se si dovrà contare 104 anni + X del nuovo corso. Per superare il fallimento Calcio Padova serve una società nuova di zecca, guidata da persone serie e corrette munite di una fedina penale, amministrativa e fiscale limpida, che intravedano in questa nuova avventura le grandi possibilità che offre; servono tifosi appassionati ma pazienti che siano consapevoli che per tornare grandi serviranno dai 5 agli 8 anni; serve l’appoggio concreto e continuo delle istituzioni cittadine, serve predisporre subito un Business Plan triennale per poter cercare ed ottenere i finanziamenti necessari; serve riportare nel Team Padova, con ruoli diversi, ex giocatori ai quali è rimasto il Biancoscudato nel cuore; serve anche la consapevolezza che l’atleta oggi è un “sistema” complesso che va gestito e preparato a 360° sia fisicamente, mentalmente, sia umanamente e culturalmente. Poi serviranno senz’altro anche molte altre cose e purtroppo il tempo è poco. Sono senz’altro pregevoli le idee che da alcuni storici club Biancoscudati stanno emergendo, come ad esempio l’azionariato popolare. Possono essere utili anche altre strade, da non scartare aprioristicamente solo per motivi di campanile, si potrebbe formare una grande nuova società “Euganeo Calcio Padova”, con la potenzialità di strutturare un enorme bacino di sinergica positiva potenzialità, con alcune buone società calcistiche della cintura urbana intorno alla città. Anche la padovanissima e vicinissima zona del bacino termale potrebbe avere un grande interesse ad agganciare questa nuova sfida ma serve lungimiranza e spirito di Squadra. I vicini cugini del Cittadella insegnano e in qualcosa si può prendere esempio; loro hanno dimostrato con i fatti di essere persone intelligenti e manager avveduti, hanno dato un esempio di umiltà, continuità, scelte precise e proporzionate ai mezzi, programmi chiari e concreti, coinvolgimento da protagonisti della tifoseria seria pulita e corretta. A pensarci bene tutti noi sogniamo una nuova “Cantera Padovana”, sull’esempio del Barcellona, a misura di Padova ovviamente. Sant’Agostino d’Ippona nei suoi Sermones affermava: “Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere” – (cadere nell’errore è stato proprio dell’uomo, ma è diabolico insistere nell’errore per superbia). Il significato è chiaro a tutti: è normale che l’errore avvenga, ma dall’accettazione dell’umana debolezza non bisogna trarre motivo per continuare nella trascuratezza, bensì fare esperienza degli errori commessi per evitarli il più possibile. Questa volta tutti si deve dimostrare di avere imparato la lezione oppure, a malincuore è veramente meglio fermarsi qui evitando altri disastri che rischiano di far cadere da cavallo anche il Gattamelata, e rivoltare nella tomba S.Antonio. In attesa che si possa ripartire veramente, seriamente, correttamente perché possiamo tutti gridare ancora Forza Padova !!! Damiano Frasson

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