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Un uomo con una vita…da leggenda

formazioneamica
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Ci ha lasciati il mitico Pietro Mennea, un Italiano che rimarrà nel cuore di molti grazie alle sue gesta sportive e una vita coerente. Per le generazioni di giovani degli anni 70-80 oggi quarantenni o giù di lì è stato un mito. Ai giochi della gioventù studenteschi ci si sfidava sui cento metri o sui 200 nel suo nome, ci si cronometrava pure tra ragazzi per capire quanto forte andava lui e quanto lontani si era dal suo mito. Mennea è stato forse il primo campione dell’atletica che ha saputo imporre all’attenzione dello sport mondiale una nuova moderna idea di performance, lui diceva di sè: “quello che mi serve per vincere è nel mio cuore, nella mia mente, nei miei muscoli”. Lui ha saputo difendere dagli attacchi di altri atleti “pazzeschi”, per quasi vent’anni anni, il suo record sui 200m piani ottenuto alle universiadi di Città del Messico nel 1979.  Il fatto che una prestazione sia difficilmente raggiungibile o superabile nel tempo dice molto della sua straordinarietà, ma dice anche molto di quanto sia stata utile a molti altri come parametro di misura con cui confrontarsi e sfidarsi. Insomma Pietro Mennea nell’atletica leggera ha saputo creare quel mito, quella leggenda di sé che ha segnato un’epoca vent’anni prima che i moderni criteri di allenamento permettessero, a Michael Johnson, di raggiungere e superare quella soglia. La sua performance sui 200mt rimane ancora oggi tra le prime quattro prestazioni si sempre, ancora attuale imbattuto record Europeo. Per non parlare del suo 10.01 sui cento che solo un mostruoso Carl Lewis seppe superare nel 1991 a Tokyo. Le sue performance sportive però sono state ancora più grandi perché sono state coerenti con l’uomo Mennea, coerenti con una vita fuori dai rotocalchi scandalistici di molti Vip dello sport di oggi. Pietro Mennea si prestava spesso a tenere incontri e conferenze, anche in ambito formativo, portando il suo messaggio di uomo dalle origini umili che si è trovato spesso controcorrente per la sua coerenza. Mennea ha portato un messaggio di sacrificio, di fede in sé stessi, di sapersi distinguere dalla massa, ha saputo essere esempio per molti giovani anche nella lotta contro il doping. Un impegno di vita sempre al massimo della velocità, è stato insegnante di educazione fisica, docente all’università, ha ottenuto tre/quattro lauree, una breve carriera anche in politica, venti libri pubblicati. Noi di Gruemp lo definiremmo: “un uomo che ha saputo “Correre nella Luce” rendendo la sua vita un’Avventura Vincente”. Mennea  con la sua luce, ha illuminato prima le piste di atletica in tutto il mondo e poi la strada di molti altri atleti e uomini. Sabato saremo tutti su con il dito della mano alzato al cielo per salutarlo !!!

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