Richiedi informazioni

Genitori-figli, alla ricerca del dialogo perduto

formazioneamica
FacebookLinkedInTwitterWhatsAppEmail
Ha sconvolto tutti il suicidio della ragazzina di Cittadella che la scorsa settimana si è buttata dal tetto di un albergo chiuso. Una morte avvolta da tante domande che hanno trovato risposta in un momento di smarrimento che lì adolescente non ha saputo colmare, quella che in età un po’ più avanzata diventa depressione, ma che nel suo caso si limita alla definizione “disagio adolescenziale”, che può diventare patologia, ma di questo poco si parla. Un disagio così profondo da spingerla a tagliarsi i polsi (l’ha scoperta una compagna di scuola che l’ha riferito ai professori), a cercare risposte e conforto nei social network che invece si sono rivelati un boomerang, un mondo virtuale dove altri adolescenti invece che condividere le proprie esperienze l’hanno accusata di essere strana, che la sua stranezza non aveva senso di restare al mondo. I genitori avevano capito che la figlia stava passando un momento difficile, ma non avevano colto la gravità. Il dialogo, la comunicazione tra figli e genitori anche in questo caso ha trovato un ostacolo. I genitori diventano la seconda vittima di questa triste vicenda, loro che non hanno saputo cogliere, loro spesso accusati di non essere stati abbastanza attenti. Ma chi ha cercato di dare un supporto? Esistono servizi che aiutano i genitori ad affrontare le nuove generazioni? Pochi, molto pochi, e quasi mai organizzati dalle istituzioni. Genitori si diventa, non si nasce. Per questo chi si trova ad affrontare il compito di crescere dei figli deve avere anche l’umiltà di capire che non viene sempre tutto dal cuore, a volte serve qualcosa di più. L’amore non sempre risolve tutto, neppure quello di un padre o una madre. Cercare aiuto, non è segno di inadeguatezza e debolezza, è un segnale di forte responsabilità. Se non lo capiscono gli adulti è difficile che lo possa accettare un’adolescente.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.